SoftPower Club

Sfide globali, risposte globali: verso un Soft Power basato sulla responsabilità

  • Interconnessione e conflitto coesistono nell’attuale contesto internazionale. Il tradizionale potere della coercizione – l’hard power – sembra trascinarci in un ritorno alle rigide opposizioni del passato, minando la capacità della comunità internazionale di affrontare quelle sfide globali che sono il risultato inevitabile dell’interconnessione. Oggi più che mai è necessario un rinnovato impegno di pensiero e di azione per costruire un futuro fatto di cooperazione, sicurezza e sviluppo.

 

  • In questo contesto, è necessario un cambiamento di paradigma nell’idea stessa di Soft Power. Riferendoci in maniera tradizionale all’influenza culturale, pensiamo che il Soft Power debba oggi essere ricondotto, in senso lato, a una dimensione valoriale. Questo per collegare, ove possibile, il potere di influenza di una nazione alla sua capacità di contribuire efficacemente alla costruzione di un consenso internazionale sulle risposte alle sfide globali.

 

  • Il fondamento di questo nuovo concetto è la Carta delle Nazioni Unite, che già nel Preambolo invita tutti i membri della comunità internazionale, senza distinzioni, a uno sforzo condiviso per “salvare le generazioni future dal flagello della guerra; riaffermare la fede nei diritti umani fondamentali; creare condizioni in cui la giustizia e il rispetto degli obblighi previsti dal diritto internazionale possano essere mantenuti; e promuovere il progresso sociale e un più elevato tenore di vita in maggiore libertà”. L’articolo 55 include poi questi obiettivi nel mandato dell’Organizzazione: “le Nazioni Unite promuovono le condizioni per lo sviluppo e il progresso economico e sociale; la soluzione dei problemi economici, sociali, sanitari e simili a livello internazionale; e la collaborazione culturale ed formativa a livello internazionale; e il rispetto e l’osservanza universali dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti”.

 

  • Quanto più un Paese è in grado di contribuire alla realizzazione degli scopi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, tanto più si rafforza il suo potere di influenza. In direzione di un Soft Power basato sulla responsabilità, essere un attore chiave nello sviluppo di risposte alle sfide globali si traduce non solo in un guadagno reputazionale positivo, ma anche in un guadagno netto dal punto di vista del potere di influenza.

 

  • I forum multilaterali sono il contesto più adatto per misurare gli sforzi delle nazioni per fornire risposte alle sfide globali e quindi al loro capitale di Soft Power di prossima generazione. Nell’odierno sistema delle Nazioni Unite, la già evidente situazione di stallo in seno al Consiglio di Sicurezza tende a rafforzare il ruolo dell’Assemblea Generale, rendendola un contesto privilegiato in cui i paesi, indipendentemente dalle loro dimensioni, potranno sostenere soluzioni alle sfide globali, alimentando il loro capitale di persuasione e attrazione. Ciò è coerente con l‘Articolo 13 della Carta, secondo cui l’Assemblea “intraprende studi e formula raccomandazioni per sviluppare la cooperazione internazionale nei settori politico, economico, sociale, culturale e della salute pubblica e promuove il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti”.

 

Una nuova visione del Soft Power incoraggia una revisione del ruolo degli attori non statali e della società civile: le organizzazioni non governative, le think-tank, le città, il settore privato. Non più semplici esecutori di decisioni, ma veri e propri laboratori di pensiero e soluzioni. Un nuovo ruolo da inserire nel sistema delle organizzazioni internazionali grazie a nuove regole e modalità di lavoro: costruire nuove piattaforme di incontro, inserirle nel processo decisionale multilaterale per rilanciare la ricerca di soluzioni condivise a sfide comuni. È un cambiamento di paradigma che tutti i Paesi – ma anche tutti noi (!) – sono chiamati a sostenere nelle organizzazioni internazionali e nei forum di cui facciamo parte, affinché un rinnovato approccio bottom-up (dal basso verso l’alto) diventi uno dei capisaldi del nuovo sistema Soft Power basato sulla responsabilità.

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